Dominio orientale nella King’s Cup, torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour disputato sul percorso del Phoenix Gold Golf Club (par 70), a Pattaya in Thailandia: ha prevalso il taiwanese Shih-chang Chan con 268 colpi (71 67 63 67, -12) davanti al connazionale Wen-tang Lin (270, -10) e al thailandese Danthai Boonma, terzo con 271 (-9) alla pari con l’inglese Mark Foster. Ha perso posizioni nel giro finale Francesco Laporta, da 16° a 43° con 280 (65 71 71 73, par) ed è rimasto all’80° posto con 294 (70 69 77 78, +14) Alessandro Tadini.
Ha offerto una buona prova il francese Lionel Weber, quinto con 271 (-9) e vincitore da dilettante degli Internazionali d’Italia (2010), e hanno concluso in sesta posizione con 273 (-7) il thailandese Chinnarat Phadungsil, il danese Victor Gebhard Osterby, lo svedese Pelle Edberg e l’inglese Eddie Pepperell.
Shih-chang Chan (nella foto by Paul Lakatos/Asian Tour), 30 anni, con cinque titoli nel Development Tour, il secondo circuito asiatico, e sette nel Taiwan Tour, ha colto il primo successo cancellando simultaneamente lo zero nella casella delle vittorie sia sull’Asian Tour, di cui è membro, che nell’European Tour. Volata finale un po’ sofferta, ma efficace con sei birdie e tre bogey per il 67 (-3) e un assegno di 122.047 euro per la prodezza su un montepremi di 680.000 euro.
Francesco Laporta, dopo tre giri in alta classifica, è stato condizionato in particolare da un doppio bogey e da un quadruplo bogey, uniti a due bogey, e ha avuto comunque il merito di non disunirsi, come dimostrano i cinque birdie con cui ha alleggerito un score (73, +3), che rischiava di divenire pesantissimo. Alessandro Tadini ha ceduto vistosamente negli ultimi due giri e ha concluso in 78 (+8) colpi con un birdie, quattro bogey, un doppio bogey e un triplo bogey.